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Bologna, 13 dicembre 2024, 17.30
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Bologna EpiDoc Workshop 2019
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Bologna, 12-14 settembre 2016
Resoconto di Irene Nicolino
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Bologna, 25-27 maggio 2015
Resoconto di Marta Fogagnolo
Dal 25 al 27 maggio si è svolto presso il Dipartimento di Storia, Cultura e Civiltà dell’Università di Bologna nella sezione di Storia Antica, organizzato dalla Dott.ssa A. Bencivenni, un laboratorio su EpiDoc in collaborazione con il progetto europeo EAGLE, da qualche anno a questa parte immancabile appuntamento dell’Ateneo Bolognese (si vedano i resoconti delle edizioni precedenti a cura di A. Bencivenni per il 2011, S. Tropea per il 2013 e G. Mirizio per il 2014). Quest’anno giovani ricercatori, dottorandi e studenti hanno appreso i fondamenti del sistema di marcatura testuale EpiDoc per la codifica digitale di documenti epigrafici e papiracei sotto la guida di Pietro Liuzzo (Universität Heidelberg, EAGLE Project, Rodopis), Alice Bencivenni, Irene Vagionakis (Università di Bologna) e Giuditta Mirizio (Università di Bologna, Universität Heidelberg). Il workshop ha alternato momenti di spiegazioni teoriche ad esercitazioni pratiche, con interventi di ospiti internazionali in collegamento via Skype.
La prima giornata si è aperta con un’introduzione a cura di A. Bencivenni che ha ricordato l’importanza delle Digital Humanities per gli studi classici, citando le parole di G. Crane sulla necessità di sviluppare l’autonomia delle DH, lo spazio in cui è possibile recuperare, come umanisti, un ruolo sociale utile alla collettività. Le DH sono, infatti, lo strumento per superare tre delle grandi difficoltà che limitano l’abilità dei classicisti/umanisti di contribuire al bene pubblico: il problema della distribuzione/condivisione (attraverso l’open access), il problema dell’accesso alle biblioteche (attraverso le biblioteche digitali), il problema della comprensione (attraverso un ripensamento della ricerca anche in funzione del lettore non avvertito).
In seguito P. Liuzzo ha delineato la storia del progetto EpiDoc, un sistema di marcatura testuale per la codifica di documenti antichi e per la loro pubblicazione online, attualmente impiegato da molti corpora digitali di epigrafi e papiri, tra i quali è d’obbligo citare InsAph (Inscriptions of Aphrodisias Project) e, nell’ambito dei papiri, Papyri.info. EpiDoc è il sistema di markup utilizzato anche da EAGLE Europeana (Network of Ancient Greek and Latin Epigraphy), progetto presentato più ampiamente durante la seconda giornata. Il linguaggio di marcatura EpiDoc, servendosi degli standard della TEI (Text Encoding Initiative) e applicando il linguaggio XML (eXtensible Markup Language), consente tramite l’impiego di tags semantici la pubblicazione digitale di documenti antichi (trascrizione del testo e traduzione, metadata, commento, bibliografia) per finalità scientifiche ed educative. Questo sistema agevola notevolmente gli scambi di materiali all’interno della comunità degli studiosi, permette un rapido aggiornamento delle edizioni tramite la modifica del file sorgente e, attraverso la creazione e la personalizzazione di tags, è in grado di creare diversi livelli di codifica semantica e di rispondere così a sempre nuove esigenze di carattere editoriale.
Con l’esempio concreto della codifica della struttura e della trascrizione di un testo, I. Vagionakis ha poi presentato le Guidelines di Epidoc, introducendo i principali marcatori e i loro valori semantici, corrispondenti alle convenzioni editoriali di Leiden e Krummrey-Panciera.
Nel pomeriggio P. Liuzzo ha introdotto un’altra importante funzione del sistema di marcatura EpiDoc, l’indicizzazione, ovvero la creazione di liste di parole, nomi propri e luoghi riunite in un vocabolario di controllo. Dopo un breve riepilogo dei principali tags per la trascrizione del testo sulla base di una iscrizione latina (RIB 265) e la presentazione del tagging completo di una iscrizione greca dal corpus Greek Verse Inscriptions of Cyrenaica (GVCyr004) a cura di A. Bencivenni, i partecipanti sono stati introdotti da P. Liuzzo all’impiego di Oxygen XML Editor. Il primo giorno del corso si è concluso con esercitazioni pratiche su iscrizioni del corpus IGCyr (Inscriptions of Greek Cyrenaica).
La seconda giornata è stata dedicata ad alcuni aspetti del processo di pubblicazione online di una edizione di iscrizioni. Dopo una breve introduzione mirante ad illustrare il procedimento di trasformazione dei files XML in files HTML tramite i linguaggi XSLT e XPATH, si è chiarita la funzione di piattaforme online indispensabili per la creazione di siti web e per il trasferimento dei dati dal nostro computer alla rete come Altervista e Filezilla. Altro strumento importante si è rivelato GitHub, per mantenere accessibili, versionati e aggiornati i files sorgente e collaborare comodamente lavorando direttamente su XML.
Si è poi passati alla presentazione di progetti digitali che si servono dello standard EpiDoc, come EAGLE BPN (Europeana Network of Ancient Greek and Latin Epigraphy), un progetto europeo con il fine di armonizzare ed aggregare centinaia di migliaia di iscrizioni già digitalizzate del mondo greco e romano provenienti da diversi corpora (Arachne, EDB, EDH, EDR, HE, PETRAE, LSA, Ubi erat lupa), fornendo testo e metadata delle singole iscrizioni, corredandole di immagini e fotografie, creando liste di vocaboli e aggiornando un’ampia bibliografia; e due applicazioni, una per smartphone (mobile app) che consente agli utenti di ricevere informazioni su un’iscrizione (inviandone una fotografia al server EAGLE) tramite un sistema di riconoscimento per immagini, l’altra che permette di riutilizzare attivamente i dati scrivendo stories (storytelling app). Nel primo pomeriggio Gabriel Bodard (King’s College London) in collegamento via Skype ha illustrato il progetto SNAP:DRGN (Standards for Networking Ancient Prosopographies: Data and Relations in Greco-Roman Names) che definisce un’ontologia per l’annotazione di nomi attestati in documenti dell’antichità in grado di consentire una migliore e più ricca indicizzazione anche in file in EpiDoc per l’elaborazione di liste prosopografiche interne (Internal Authorities) da collegare a liste esterne (External Prosopographies come Lexicon of Greek Personal Names, Trismegistos, Prosopographia Imperii Romani). La giornata è terminata con esercitazioni sulla creazione di liste di nomi propri e luoghi a partire dai files XML di alcune iscrizioni di un corpus fornito ad EAGLE dall’Universitatea Babes-Bolay di Cluj-Napoca (Romania) contenente le Iscrizioni della Dacia Romana, tramite i tags di EpiDoc utili alla indicizzazione.
Nell’ultima giornata del corso G. Mirizio ha illustrato la piattaforma online per la digitalizzazione di documenti papiracei Papyri.info. Con una breve introduzione di carattere storico la relatrice si è soffermata sulla nascita del progetto, frutto della fusione di diversi database informatici (DDbDP, HGV, APIS e successivamente collaborazioni con BP, Trismegistos, APD) e della integrazione di testi, metadata e immagini provenienti da ciascuno di essi, conformando il tutto agli standard XML. La piattaforma ha inoltre due importanti componenti: il Papyrological Navigator (PN), che consente di effettuare ricerche su testi e metadata e il Papyrological Editor (PE), che permette agli utenti registrati di intervenire sulle pubblicazioni e di aggiornarle. Per la codifica di documenti papiracei Papyri.info impiega Leiden+, un sistema di marcatura semplificato con tags uniformati alle convenzioni editoriali di Leiden e convertibili in XML tramite SoSol (Son of Suda Online). Alla descrizione di questo linguaggio sono seguite esercitazioni pratiche, con l’assegnazione individuale di alcuni ostraka (O. Petr. Mus.), di cui sono state inserite le nuove edizioni attraverso l’Editor (gli aggiornamenti sono al vaglio dell’Editorial Board che garantisce in questo modo la scientificità del progetto, registrando tutte le modifiche in una Editorial History).
Tra le spiegazioni di carattere teorico e le esercitazioni pratiche sono intervenuti in collegamento via Skype dall’Università di Southampton Leif Isaksen e Pau de Soto, illustrando Pelagios 3 e RECOGITO, un progetto di ricerca mirante a fornire strumenti concettuali e software per una semplice ed efficace annotazione di informazioni relative a luoghi e toponimi dell’antichità per costruire una rete di risorse in linked open data e permettere ad altri di usufruirne in modo rapido e di collaborare in modo chiaro.
L’ultima parte della giornata ha visto i partecipanti impegnati nelle esercitazioni assegnate e negli ultimi confronti con i tutors. Gli orari istituzionalmente previsti sono stati entusiasticamente sforati: i partecipanti, nonostante le difficoltà incontrate, hanno appreso le linee guida di nuovi linguaggi per la codifica di documenti antichi e per la loro pubblicazione digitale e hanno compreso l’importanza dell’applicazione della tecnologia informatica alle discipline documentarie antiche per la loro divulgazione e sopravvivenza. Non solo, questi nuovi mezzi concorrono inoltre ad un notevole progresso della ricerca in senso metodologico: costringono gli studiosi a porsi domande precise e a completare le informazioni in modo il più possibile non ambiguo, permettendo di conservarle, di svilupparle e di elaborarle più ampiamente.